Progettazione Acustica
La competenza tecnica dello Studio è un valore aggiunto per i cittadini che desiderano coniugare qualità della vita e sicurezza dell’abitare con minori spese di gestione, e che si affidano allo Studio per individuare soluzioni ottimali in tema di miglioramento acustico dell’edificio (coperture, pareti verticali esterne e di separazione da altre unità immobiliari, solai ed infissi).
In particolare ci occupiamo di:
- consulenza tecnica
- determinazione dei requisiti acustici passivi
- valutazione previsionale di impatto acustico
- valutazione previsionale di clima acustico
- valutazione previsionale di impatto acustico per cantieri esterni e interni
- valutazione del rumore negli ambienti di lavoro
- collaudo acustico
Strumenti in possesso dello studio:
Le prestazioni acustiche di un edificio rappresentano il risultato di una buona progettazione acustica, di una buona scelta dei materiali e soprattutto della loro corretta posa in opera. Il progettista ha a disposizione una serie di normative che permettono di prevedere i risultati della scelta di un materiale o di un componente (ad esempio un serramento) rispetto a un altro grazie al calcolo, e una serie di dati dichiarati dal produttore a seguito di prove eseguite in laboratorio.
Le prestazioni acustiche di un edificio rappresentano il risultato di una buona progettazione acustica, di una buona scelta dei materiali e soprattutto della loro corretta posa in opera. Il progettista ha a disposizione una serie di normative che permettono di prevedere i risultati della scelta di un materiale o di un componente (ad esempio un serramento) rispetto a un altro grazie al calcolo, e una serie di dati dichiarati dal produttore a seguito di prove eseguite in laboratorio.
Infine, mediante misurazioni in opera è possibile stabilire se i dati effettivi misurati rispecchiano quelli previsti in fase di progettazione. Le responsabilità del risultato, ovvero di realizzare un edificio con prestazioni acustiche adeguate, sono quindi responsabilità del progettista, del produttore dei materiali e dell’impresa che realizza i lavori.
Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi
Per garantire il benessere acustico negli edifici a partire già dalla fase di progettazione, è necessario prevedere interventi di riduzione del rumore interno con l’utilizzo di un buon grado di isolamento acustico delle componenti edilizie, il controllo del rumore delle sorgenti interne come gli impianti e, in alcuni casi, una riverberazione ottimale.
La “Legge quadro sull’inquinamento acustico” (legge 447/95) ha stabilito che compete ai Comuni l’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico.
Per il contenimento dell’inquinamento da rumore all’interno degli ambienti abitativi è stato emanato il DPCM 5 dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” (in vigore dal 20 febbraio 1998).
Il DPCM non riguarda sorgenti sonore quali strade, ferrovie, aeroporti, ecc., per cui sono stati emanati altri decreti attuativi della Legge 447/95, mentre definisce le prestazioni che devono possedere gli edifici in merito all’isolamento dai rumori:
- tra differenti unità immobiliari
- dai rumori esterni
- di calpestio
- di impianti a funzionamento continuo e discontinuo
Infine, si deve considerare il tempo di riverbero per le aule e le palestre delle scuole, secondo la circolare del Ministero Lavori Pubblici n° 3150 (maggio 1967) e il Decreto Ministeriale 18/12/75.
Tutte le prestazioni valutate in sede progettuali devono, poi, essere verificate in opera, ad edificio ultimato.
Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
L’analisi previsionale di impatto acustico viene richiesta in base all’articolo 8 della legge quadro sull’inquinamento acustico n.447/95, la relazione conclude uno studio che analizzi e preveda l’effetto del suono generato da un’attività o infrastruttura sul territorio circostante.
Di fatto questa relazione previsionale di impatto viene richiesta per il rilascio della concessione edilizia di nuovi impianti e infrastrutture produttive, sportive e ricreative e per postazioni di servizi commerciali polifunzionali.
Viene chiesta anche al momento delle domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive e ricreative.
Deve essere redatta da un tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto da una Regione Italiana.
La norma stessa è molto esplicita e chiede questo tipo di analisi per la realizzazione, la modifica o il potenziamento di: aeroporti e assimilabili, la maggior parte delle strade, le discoteche e circoli o locali pubblici rumorosi, gli impianti sportivi e le ferrovie o assimilabili.
Viene richiesta sempre più spesso dai comuni anche per attività commerciali, come le sale prova musicali a uso pubblico, i bar e ad altre attività potenzialmente rumorose, sia all’aperto che al chiuso, anche se sono temporanee come le feste parrocchiali.
La relazione deve contenere già al suo interno le misure necessarie a contenere il livello di rumore entro i valori ammessi dalla legge se dallo studio di impatto si prevede che il rumore generato dall’attività andrà oltre.
Detto semplicemente la relazione chiude uno studio tecnico che deve dimostrare che l’attività in questione non disturberà il vicinato, perchè sono state prese e attuate tutte le precauzioni necessarie.
Essa è il completamento di uno studio che parte a monte: dalle misure fonometriche per definire il clima acustico della zona, l’analisi delle sorgenti sonore e uno studio di fattibilità di bonifica e di tutte le strade e soluzioni utilizzabili per ottimizzare il progetto di bonifica a garantire che l’impatto sulla zona sarà inferiore ai limiti di legge.
Valutazione Previsionale di Clima Acustico
La valutazione previsionale di clima acustico viene richiesta in base all’articolo 8 della legge quadro sull’inquinamento acustico n.447/95, la relazione conclude uno studio con misure fonometriche che analizzi il clima, ovvero ‘fotografi’ la situazione del livello sonoro esistente in un’area specifica e faccia una serie di verifiche tecniche.
Di fatto questo studio previsionale impone di controllare che il clima della zona non sia acusticamente inquinato, viene richiesto dai comuni per il rilascio della concessione edilizia di: scuole e asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani e nuovi insediamenti esidenziali prossimi a opere potenzialmente inquinanti (p.e. strade, fabbriche – le opere e costruzioni per cui viene richiesto lo studio previsionale di impatto acustico).
Si ricorda che le opere acusticamente inquinanti sono: ‘aeroporti e simili, strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), discoteche, circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi, impianti sportivi e ricreativi, ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia’.
Lo studio di clima acustico deve essere eseguito da un tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto da una Regione Italiana.
Valutazione del rumore negli ambienti di lavoro
La valutazione del rischio rumore identifica la presenza di fonti acustiche sul luogo di lavoro che possono mettere a rischio la salute dei lavoratori esposti.
Rispetto ad altre classi di rischio, i danni da rumore vengono, a volte, sottovalutati, considerando che i termini di causa-effetto non sono immediatamente visibili (come per un incendio o una caduta).
Tuttavia, gli effetti lesivi della salute sono numerosi e di varia natura: dall’ipoacusia, ovvero la diminuzione della capacità uditiva (che può portare fino alla perdita totale d’udito) al coinvolgimento dei sistemi neuroregolatori centrali e periferici (apparato cardiovascolare, endocrino, sistema nervoso centrale ed altri).
Il rumore disturba, inoltre, le comunicazioni verbali e la percezione di segnali acustici di sicurezza, provocando fatica mentale, minore efficienza nel rendimento lavorativo e interferenze sul sonno e sul riposo.
Genericamente, la categoria rumore viene definita come un suono che provoca una sensazione sgradevole, di origine sia naturale sia artificiale.
Un’alta esposizione al rumore nei luoghi di lavoro può causare gravi danni e comporta le malattie professionali statisticamente più significative, ovvero ipoacusia e sordità. In base al grado di esposizione, è possibile considerare due distinte situazioni che possono creare danni all’apparato uditivo:
- esposizione a un rumore molto forte, come un’esplosione, che provoca dolore e spesso lacerazioni al timpano;
- esposizione a un rumore meno forte ma superiore a 80-85 dB (limite indicato dalla legge), che può determinare una riduzione dell’udito.
Sul luogo di lavoro si distinguono, in genere, due categorie di suoni o rumori:
- rumori dannosi: solo quando, in funzione del suo livello e tempo di esposizione, si raggiungono e si superano i limiti previsti dalla legge.
- rumori disturbanti: quando, indipendentemente dal suo livello e dalla durata di esposizione, pone la persona in una condizione di reattività psicologica negativa.
È fondamentale, perciò, predisporre una valutazione di impatto acustico professionale e mirata alle condizioni del luogo di lavoro specifico.
Quando è obbligatoria
Come accennato, la valutazione del rumore deve confluire nel più generale Documento di valutazione dei rischi.
La responsabilità per tale documento è del Datore di lavoro che, di concerto alle figure professionali previste nei casi di legge (RSPP, Medico Competente, RLS), elabora un prospetto dei possibili rischi sul luogo di lavoro e le relative misure di prevenzione e messa in sicurezza.
L’obbligatorietà della valutazione rumore segue, perciò, quella del DVR, ovvero può riguardare tutte le aziende che hanno almeno 1 dipendente o collaboratore esposto a fonti di rumore.
Anche i termini temporali per la valutazione del rischio di esposizione al rumore risponde alle stesse condizioni del DVR; oltre a queste, per gli agenti fisici quali il rumore, l’art.181 comma 2 del D. Lgs. 81/08 precisa che “la valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata con cadenza almeno quadriennale”.
L’esito della valutazione del rumore viene obbligatoriamente inserito nei seguenti documenti, se presenti:
- Piano Operativo della Sicurezza (POS);
- Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC);
- Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI).
Dotazione dello studio